1Samuele 25:8

2 Versetti 2-11

Non avremmo sentito parlare di Nabal, se non ci fosse stato nulla tra lui e Davide. Osservate il suo nome, Nabal, "uno sciocco"; così significa. Le ricchezze fanno apparire gli uomini grandi agli occhi del mondo; ma per chi ha una visione corretta, Nabal appare molto meschino. Non aveva onore né onestà; era scorbutico, crudele e malumoroso; malvagio nelle sue azioni, duro e oppressivo; un uomo che non si curava della frode e della violenza che usava per ottenere e salvare. Che poca ragione abbiamo di stimare le ricchezze di questo mondo, quando un grande furfante come Nabal abbonda, e un uomo così buono come Davide soffre la mancanza! Davide si appellava alla gentilezza che avevano ricevuto i pastori di Nabal. Considerando che gli uomini di Davide erano in difficoltà, indebitati e scontenti, e che le provviste scarseggiavano, fu grazie a una buona gestione che si trattennero dal saccheggiare. Nabal andò su tutte le furie, come sono soliti fare i bramosi quando gli si chiede qualcosa, pensando così di coprire un peccato con un altro e, maltrattando i poveri, di giustificarsi per non averli soccorsi. Ma Dio non si lascia prendere in giro. Che questo ci aiuti a sopportare con pazienza e allegria i rimproveri e le maldicenze, e ci renda tranquilli sotto di essi; è stata spesso la sorte degli eccellenti della terra. Nabal insiste molto sulla proprietà che aveva nelle provviste della sua tavola. Non può fare quello che vuole con le sue? Ci sbagliamo, se pensiamo di essere i signori assoluti di ciò che abbiamo e di poterne fare ciò che vogliamo. No, siamo solo amministratori e dobbiamo usarlo come ci viene indicato, ricordando che non è nostro, ma di chi ce lo ha affidato.

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